Una coppia che ha avuto un bambino da poco, si accorge ben presto che la propria vita sociale viene drasticamente ridimensionata. Per me che ero abituata a uscire tutte le sere, è stata una delle preoccupazioni maggiori. Già in gravidanza con tutti i limiti sul mangiare, e soprattutto sul bere, ho dovuto dire di no a molti inviti e degustazioni (mi ricordo quella a base di Pata Negra e Champagne! sob che peccato). Dopo il parto i limiti sono dettati dal bimbo. Ma sarà vero che con un neonato non si può uscire a cena fuori?
Le prime due settimane per me sono state molto dure dal punto di vista fisico e l’ultima cosa che volevo fare era uscire di casa (mi alzavo faticosamente dal letto ed ero piena di dolori). Ma intorno al primo mese si sono presentate alcune occasioni di cene al ristorante, di quelle tranquille, con amici cari o parenti. Mi sono domandata se fosse il caso e se sì …Come affrontare al meglio questa situazione?
La mia ostretica mi ha sempre detto, visto che Oliver è nato con la bella stagione, “lo porti fuori! gli fa bene!”. E così dopo qualche esitazione mi sono detta: proviamo.
La prima volta siamo andati al ristorante giapponese con la famiglia del mio compagno. Temevo avrebbe pianto tutto il tempo, che i clienti si sarebbero lamentati, che i camerieri ci avrebbero guardato male. E invece lui è stato buonissimo, ha dormito serenamente. Si è svegliato un attimo alle 21.30, ma a quel punto c’era la fila delle braccia pronte a coccolarlo! Fra le altre cose il giappo/cinese è comodo perché ti arriva il cibo già tutto tagliato… si può mangiare anche con una mano sola!
Ci siamo poi tornati altre volte: non sempre dorme, ma grazie all’aiuto dei parenti e al latte che gli do – fra poco parlero’ anche di questo – ce la siamo sempre cavata bene. E così in circa 2 mesi c’è stato un aperitivo, una serata in un’enoteca, un pranzo con i genitori, una pizza a due e una cena con le amiche.
Che consigli posso darvi? i seguenti:
1) Flessibilità di orario. E’ il requisito numero 1. Prendete impegni solo con persone e in posti dove un eventuale ritardo di 20/30 minuti non crei problemi a nessuno. Potete calcolare i tempi al millimetro, cominciando a preparare voi e il piccolo anche 3 ore prima (ma non serve a nulla, se non ad aumentare il rischio che si sporchi il vestito nuovo!) ma l’imprevisto è sempre in agguato. La poppata extra, il cambio di pannolino doppio causato da una super cacca, il rigurgito a spruzzo capace di colpire voi e tutto ciò che vi sta intorno, un pianto improvviso… sono tutti elementi che vi imporranno di metter giù la borsa, armarvi di santa pazienza e aspettare che il peggio sia passato. Arrabbiarsi, farsi venire la frenesia o altri comportamenti tipici delle mamme del ventunesimo secolo, sono tutti comportamenti che non servono a nulla. Meglio fare tre respironi, mandare un sms di avviso a chi vi sta aspettando, e fare quel che dovete fare.
2) Come trasportarlo? Per un neonato potete scegliere fra ovetto, carrozzina, fascia o marsupio. La scelta oltre che dalle vostre preferenze dipenderà molto dal luogo in cui vi recate. Consiglio mio: per le prime uscite mai andare in un posto sconosciuto, meglio un ristorante o una pizzeria che conosciamo bene e dove sappiamo come muoverci. Non c’è niente di peggio che arrivare con una carrozzina modello astronave – l’ideale per la nanna del bambino – in un ambiente con i tavoli stretti e pieno di scale. In tal caso meglio il marsupio, anche se il povero babbo mangerà un po’ più scomodo. La fascia a me piace molto, è comoda perché potete anche allattare con il bimbo dentro, e lui adora starci, ma in estate può essere un vero forno. Io a volte scelgo una soluzione, ad esempio l’ovetto, ma nel bagagliaio ho pronto il piano B, alias il marsupio.
3) Allattamento. Se allattate al seno, e magari a richiesta come me, saprete bene che non è prevedibile capire quando e se il bambino avrà voglia di mangiare al ristorante. La famosa storia delle 3 ore per voi è un’utopia. E anche se l’avete rimpinzato di latte a casa, fino a farlo quasi svenire, una volta arrivati in loco potrebbe avere ancora voglia di un “rabbocchino”! E allora le possibilità sono due: o fate la mamma disinvolta, che va tanto di moda, ovvero lo allattate in pubblico (magari con una copertina o un asciugamano vi create un po’ di riparo), oppure vi tirate il vostro latte a casa e vi portate un pratico biberon al ristorante. In questo caso ci sarà sicuramente un commensale disposto a darlo al posto vostro al piccolino, sentendosi molto utile! Mi raccomando quando chiedete che ve lo scaldino al microonde, temperatura al minimo per pochi secondi. Ah! un’altra cosa: se allattate al seno, ricordatevene quando vi vestite. Perché un vestito lungo o troppo accollato renderà l’operazione impossibile. Meglio una camicetta aperta sul davanti o una canottiera.
4) Equipaggiarsi. Una mamma che esce di casa con un neonato sa che deve portarsi dietro un mondo intero: pannolini di ricambio, bavaglino, calzini e pantaloni lunghi in estate se il locale ha aria condizionata troppo forte, body di ricambio, succhietto, ecc. Io però non amo portare quei borsoni enormi, oltre alla mia borsetta. Così ho optato per una borsa un po’ più capiente, ma sempre fashion, dove metto il minimo sindacale: un pannolino, un paio di calzini (in estate per l’aria condizionata) e un asciugamano piccolo (lo puoi usare per asciugarlo, per cambiarlo in mancanza di fasciatoio, ma anche come copertina). E qualcosa di scorta lascio in macchina.
5) Avvisate il ristorante. Se ce la fate, avvisate il ristorante che siete con un neonato. In molti posti, se possono, vi metteranno in una zona più tranquilla, dove si passa meglio anche con una carrozzina, lontani da tavolate casiniste. Magari apparecchiano lasciandovi il capotavola libero (ottimo per metterci il bebé). Quantomeno non vi guarderanno con sgomento appena varcata la soglia di ingresso.
6) Mai da sola. Ci sarà un momento in cui lui vorrà stare in braccio o essere allattato o essere cambiato. E’ importante avere qualcuno di fidato con voi che vi possa dare una mano, tagliarvi la pizza o tenervelo qualche secondo, mentre cercate il ciuccio in fondo alla borsa… Se siete romanticamente in due, mettete in conto di dover mangiare a turno.
Insomma, è una gran fatica, i tempi sono diversi (passi più tempo a prepararlo che a cena fuori) e a volte ti domandi se ne vale la pena, ma diciamo che si può fare. Di certo non tutte le sere e ovviamente priorità va data al piccolino, bisogna comprendere le sue esigenze: se ha sonno, se sta male, se ha fame… e agire di conseguenza. E non fare tardi, che che se ne dica, la tranquillità che c’è a casa, non la trova in giro. Ma a volte un po’ di fresco può fare miracoli.
Sempre avvisare il ristorante, mai stressarsi con la puntualità! Saggi consigli Nelli, sfrutta più che puoi le serate estive, la collaborazione del babbo e soprattutto l’immobilità del neonato 😉
Me lo dicono tutte le mamme… pare che quando sarà più grande sarà impossibile portarlo a cena fuori, vero?
Assolutamente no! Io l’ho sempre portato… scoprirai anzi che più i locali sono eleganti più i bambini si comportano bene, forse sarà perché si sentono in soggezione Certo tutto va studiato e organizzato in base alla loro età ed esigenze e non è detto che tutto vada come lo si è programmato ma… ma ne vale la pena! Io ho difficoltà solo adesso che ha compiuto 12 anni, è diventato vegetariano e forse comincia a preferire la compagnia dei coetanei 😉
Personalmente credo che dipenda molto dalla coppia. Ho visto neo genitori farsi vacanze in treno e tenda con bimbo di pochi mesi e coppie che facevano fatica a portarlo in spiaggia questa estate in Italia. Io credo che come tutte le cose, se uno vuole può permettersi di uscire anche la sera, ovviamente in luoghi adatti per un neonato. Volere è potere