Arrivo lunga anche stavolta nel fare il post del tuo compleanno. Hai compiuto 2 anni il 30 Aprile e io dopo più di un mese mi ritrovo a scrivere cosa provo e cosa provavo quel giorno. Mi pare incredibile che siano già passati – volati? – due anni.
Ormai quando ti guardo non vedo più un neonato, ma un piccolo individuo, con la sua personalità, con il suo carattere, i suoi gusti.
Un ometto in miniatura, con una cascata di boccoli castano chiari/biondi, che chiacchera tanto e mi sorprende per la sua intelligenza e la sua curiosità.
Da quando ti svegli la mattina, fino a che vai a letto la sera, commenti tutto quel che accade, chiedi il perchè delle cose, ti ricordi dettagli di persone o luoghi che hai visto solo una volta. Sai come si chiamano le mie amiche e che vengono a cena.
Sai che in Valdarno c’è l’Hotel il Viandante dove ci sono i nonni. Che a Scandicci c’è il Mercato, che ti piace tanto. Che noi al Galluzzo andiamo all’Esselunga mentre il nonno a Montevarchi va alla Coop (il cui logo sai riconoscere da lontano!).
Usi aggettivi, avverbi, pronomi e verbi con molta appropriatezza.
“Oliver è caldo?” “si mamma, è caldissimo”.
Da poco hai imparato a usare la bicicletta senza pedali e senza ruote, appoggiandoti col sedere sul sellino, e spingendoti con i piedi. Ancora invece col monopattino non ti senti sicuro. Ma quanto adori la macchinina – l’unica che chiami “brumma” – e il carrello della spesa. Ci fai i veri chilometri nel giardino di casa o al Parco Giochi. Ma senza mai andare per la strada: perchè ci sono le macchine ed è pericoloso.
E a proposito di macchine riconosci la mia, quella di babbo, quella della nonna, del nonno e quella dello zio Nicola.
Ti metti le scarpe da solo chiedendo qual è la destra e la sinistra.
Adori cantare, e forse sei l’unico intonato della famiglia, e oltre alle canzoncine dell’asilo, sai a memoria Lady Oscar e Conan (colpa della mamma che è una nippofila).
Ti piace il tonno, tanto che oramai vai da solo nell’armadietto dove lo tengo e te lo prendi. E non ti si può prendere in giro… come quando dalla nonna lei ti ha detto che non c’era niente da mangiare e tu aprendo il frigo hai risposto, prendendo in mano gli gnocchi, “e questi cosa sono?”!
Adori Lucrezia, la nostra gatta, ma distingui e saluti tutti gli altri gatti che girano nei paraggi: Cesare, Rallo, Nerino…
Sei coccolone, ami i grattini, i baci sul collo, e abbracciare “stringi stringi”.
Sei buono e dolce, solo a tavola continui ogni tanto a buttare le cose in terra, e a versare l’acqua (a proposito ma quanto ti piace quella con le bolle!).
Non c’è momento in cui io guardandoti, non sia colma d’amore per te.
Sei un bambino meraviglioso e io sono pazza di te.