Per il 4° comple-mese di Oliver siamo andati al mare. Come detto altrove, abbiamo aspettato il mese di settembre perché prima era troppo piccolo, e poi anche per evitare il caldo di questa estate (nonché per i prezzi troppo cari ad Agosto, considerato quanto poco si sta in spiaggia con un neonato!). Per il sole ho optato per una crema protezione 50+ apposta per bebé (comprata in farmacia) e l’ho tenuto fisso sotto l’ombrellone, oltre a un grazioso cappellino con tanto di orecchie. E nonostante tutte queste accortezze si è abbronzato. Meno male che siamo andati a settembre, quando i raggi del sole sono meno forti.
Si può fare il bagnetto in mare a un neonato di 4 mesi?
Ma il bagnetto in mare? Ero molto indecisa se fargli fare il bagno o no, dato che come sempre accade ho ricevuto pareri discordanti. Quasi tutte le mie amiche mi hanno messo in guardia “bagnagli pure i piedini, ma preparati a sentirlo piangere”.
E invece il caso ha deciso per me. La mattina del primo giorno appena messo sul lettino, il tempo di voltarsi un attimo, dico un attimo, e lui paf vola di sotto. Casca a pancia sotto e finisce spiaggiato come fosse un ranocchio. Nemmeno riesco a contare fino a 3, che scoppia il pianto disperato. Come pulirlo dalla sabbia? L’acqua del mare alle 9 di mattina è freddina… Cerco di togliere con l’asciugamano il grosso della sabbia che si era incollato addosso come fosse una cotoletta impanata, per via della crema protettiva appena spalmata (una sorta di cemento armato). Poi decido di andare in bagno: lo stabilimento ha il mini wc per bambini, e persino la baby room con il fasciatoio. Peccato che neanche lì ci sia traccia di acqua calda. Torno in spiaggia, controllo nuovamente la situazione: ha sabbia ovunque, anche dentro al pannolone. Non posso rischiare un’infiammazione così provo l’ultima chance. Lo spoglio e con molta delicatezza e tanta pazienza comincio a metterlo nell’acqua. All’inizio è un po’ titubante… fa il labbricino corriucciato come dovesse piangere da un momento all’altro, poi però resiste e alla fine ci scappa pure un mezzo sorriso. Andata!
Nel pomeriggio riprovo e grazie anche alla temperatura dell’acqua più mite pare gradire maggiormente. Nei giorni successivi le giornate in spiaggia sono scandite dal bagnetto mattutino e pomeridiano. Freddo a parte, gli piace eccome!
Alcuni accorgimenti per entrare in acqua con un neonato:
- Gradualità: prima fargli bagnare i piedini, poi le gambe, poi la pancia… insomma farlo abituare piano piano.
- Evitare le onde, cercare punti in cui il livello dell’acqua è ottimale o per far sedere lui (tipo 5 cm con la bassa marea) oppure sederti tu con lui ad altezza delle tue spalle.
- Per fargli il bagno l’ho lasciato nature – anche se avevo 2 costumi da bagno mignon – e sempre dopo averlo spalmato di doppia dose di crema solare a totale protezione. In testa il cappellino.
- La sua “posizione” preferita, nella quale lui si sentiva sicuro, ma libero di muovere gli arti, era quella in cui lo tenevo fronteggiante, con le mie mani sotto le sue ascelle e i due pollici che quasi si toccavano. In questo modo lui mi vedeva in viso e potevo sorridergli comunicandogli sicurezza.
- Quando si agitava era inevitabile che si bagnasse gli occhi di acqua salata e bevesse un po’. Ma la cosa non ha mai ucciso nessuno, men che mai lui. Lì per lì faceva impressione vedere gli occhi un po’ rossi, ma bastava tirarlo fuori e la situazione tornava alla normalità.
Ovviamente neanche il tempo di tirar fuori dall’acqua i piedini che già c’è l’asciugamano della mamma che lo aspetta. E io che criticavo le mamme italiane…