Oggi ho portato mio figlio con me, a una visita guidata a un museo (il bellissimo Museo dell’Opera del Duomo di Firenze, appena riaperto, tutto a prova di carrozzina!). Qualcuno mi ha guardato un po’ storto, per fortuna Oliver è stato buonissimo.
Dopo cene al ristorante, viaggi in treno, e conferenze, ci mancava la visita culturale!
Sono contenta di averlo fatto.
Da una parte ci tengo a portarlo il più possibile con me, non voglio essere come quelle persone che sono costrette a lasciare i bimbi piccoli a casa, scegliendo fra le proprie passioni e la famiglia , dall’altra parte ho voglia di stare con lui nel weekend dal momento che durante la settimana, quando lavoro, lo vedo poco. Essendo libera professionista, la mia maternità è durata un battito d’ali, appena 2 settimane. Prima poche ore, poi sempre di più; dopo l’estate ho ripreso a lavorare praticamente a pieno regime. Per arrivare a questo, col mio compagno ci siamo seduti a tavolino affrontando la gestione della famiglia (resa ancor più complessa dal suo essere pendolare).
Oggi che Oliver ha poco più di 8 mesi abbiamo un planning settimanale degno di un college svizzero: il lunedì con me, il martedì con una nonna a Firenze, il mercoledì con l’altra nonna in Valdarno, il giovedì con il babbo e il venerdì con la “tata” Michela. In questo tour de force si inseriscono come jolly, mia cognata e sua figlia, che si offrono come baby sitter preziose – sono riuscita ad andare a vedere sia Star Wars che Checco Zalone! – ogni volta che possono.
Sono fortunata a poter contare su familiari e baby sitter, così da poter lavorare con serenità, ma ammetto che la sera, dopo un’intera giornata senza di lui, quando torno a casa e lo rivedo, me lo stringo forte al petto, sospirando. Ci sono momenti in cui mi manca da impazzire, come se non respirassi. Mi fa una tenerezza infinita.
A volta, la sera, lo annuso. Mi fa uno strano effetto sentire su di lui odori di altre persone. Forse sono gelosa del loro tempo con lui? Ma lo vedo tranquillo e so che è giusto così, anche per farlo abituare a stare in mezzo agli altri.
L’eterno dilemma: se resto a casa con lui e non lavoro mi girano le scatole, ma se lavoro e non sto con lui mi sento in colpa e mi manca.
E’ dura fare la mamma che lavora!!!
Io ho portato mia figlia a due mesi e mezzo devo dire che sono stati tutti molto carini e inoltre il museo è bellissimo!
Hai ragione: sentire sul tuo bambino il profumo di qualcun altro fa sempre un po’ che…
Ma poi penso che se è stato bene, non c’è nulla di male.
Ciao Nelli, anche io ho portato lorenzo (5 mesi) alla mostra la divina bellezza a palazzo strozzi!! Bisogna abituarli all’arte ed al bello in generale!
Per quanto riguarda l’opera del Duomo, ti sarai accorta che mancano i fasciatoi in bagno… Un mio caro amico che ha curato la ristrutturazione mi ha assicurato che entro un paio di mesi doteranno i bagni, di uomini e donne, con fasciatoi!
Un abbraccio a te ed Oliver
Sai che l’ho pensato anche io? brava!