Oggi il mio Oliver compie 5 mesi. Il “regalo” che gli ho fatto è stato introdurre il latte artificiale. Non me ne vogliano i puristi dell’allattamento al seno, ma dopo 5 mesi intensi di poppate a tutte le ore, assolutamente a richiesta – spesso andando ben oltre le 8/10 poppate consigliate – sono esausta.
Io pensavo che dal 4° al 6° mese si potesse cominciare lo svezzamento, che so iniziando a introdurre la frutta… Ma il nostro pediatra ci ha detto che secondo le recenti indicazioni del OMS lo svezzamento va fatto dopo il sesto mese e non prima, perché potrebbe causare allergie.
La notizia mi ha gettato un po’ nello sconforto perché un po’ sto cominciando a essere debilitata da tutto questo allattamento e un po’ è davvero vincolante doverlo sempre allattare al seno, dal momento che ogni volta che lo devo lasciare a qualcuno, mi devo tirare il latte… E dopo l’estate ho ricominciato a lavorare a pieno ritmo.
Ma qui è arrivata la risposta del pediatra: integrazione (o giunta)! Ovvero: al mio latte posso integrare quello artificiale. Senza effetti collaterali.
Finalmente posso uscire di casa senza l’incubo che ci sia un piccino bisognoso di me… Che piange e si dispera perché è senza cibo…
E quindi ho deciso, per la mia salute fisica e mentale, ma anche per il suo bene, di procedere un po’ e un po’ almeno fino al 6° mese, quando potremo procedere con pappine e minestrine.
Concludo con l’osservazione che al quinto mese si assiste a un altro cambiamento. Il bambino ormai ha perso l’aspetto di neonato e sembra un piccolo ometto… La testa è ritta, ci vede bene (segue tutto con grande attenzione) e afferra qualsiasi cosa a sua portata. É uno spasso vederlo fare il bagno, anche se schizza ovunque: l’altra sera mi ha afferrato prima i capelli, poi lo shampoo e poi l’asciugamano!
Auguri amore mio, ma come facevo prima, senza di te?